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Olio Extravergine di Oliva Leccino Tiberi

Olio Extravergine di Oliva Leccino Tiberi

da Occhio di Gallo

18,90

Olio Extravergine di Oliva Leccino Tiberi

Olio di un leggero fruttato armonico, prodotto da olive varietà Cultivar Leccino 100%.. al naso delicato ed elegante con sentori di olive fresche appena raccolte.  Sapore: ampio ed armonico ricco di note dolci e lieve intensità di amaro e piccante in giusto equilibrio.

L‘olio extravergine d’oliva marchigiano un eccellenza italiana, un prodotto genuino che saprà esaltare e arricchire i tuoi piatti.

Bottiglia da 500 ml

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Olio Extravergine di Oliva Leccino Tiberi

Recensito da

Filippo

L'ambasciatore

l’Azienda Agricola Tiberi David si trova a Loro Piceno nelle verdi colline marchigiane a un’altitudine di 400 metri slm ed è qui che nasce l’ Olio Extravergine di Oliva Leccino Tiberi

Olio Extravergine di Oliva Leccino Tiberi

Siamo nelle colline marchigiane nel maceratese. Qui la famiglia coltiva le varietà di olive Leccino, Coroncina e Piantone di Mogliano. Un territorio che si è distinto per le politiche di tutela dell’ambiente e del suolo e nella valorizzazione della tipicità dei prodotti. Tra le regioni adriatiche , le Marche rappresentano la regione più a nord dove l’olivo costituisce la maggior coltura arborea. La regione beneficia delle temperature che non presentano durante l’anno valori molto elevati o estremamente bassi, comportando questo ottimi valori del contenuto polifenolico negli oli prodotti. L’Olio extravergine delle Marche è un ottimo condimento per esaltare il sapore dei piatti, è allo stesso tempo sano e nutriente. E’ un alimento ricco in acidi grassi monoinsaturi, vitamine e antiossidanti.

Cosa lo rende speciale?

Come del resto l’olio extravergine di oliva di qualità prodotto nelle varie regioni italiane, l’olio extravergine d’oliva delle Marche si distingue per la sua unicità. Le sue caratteristiche organolettiche sono il risultato di un perfetto mix tra il terroir, il clima ventilato e l’esposizione al sole e le varietà di olive autoctone.

La produzione dell’olio

Nelle Marche, l’olio extravergine d’oliva viene prodotto con metodi tradizionali.  La raccolta delle olive si fa ancora a mano o con l’aiuto di attrezzature che rispettano il frutto. Entro poche ore dalla raccolta si esegue la frangiture al frantoio per garantire la massima freschezza e qualità dell’olio.

La varietà Leccino

La varietà di oliva Leccino si caratterizza per il colore dei frutti dal verde al nero corvino.
E’ un oliva dalla duplice attitudine. Diffusa in tutto il territorio delle Marche. Consistenza della polpa e resistenza al distacco a livelli intermedi ed in progressiva diminuzione con la maturazione. La dimensione della drupa è di circa 2-2,5 g. L’epoca ottimale di raccolta cade nella prima metà di dicembre a fini quantitativi ed entro la metà di novembre a fini qualitativi.

Note di degustazione:

Olio di un leggero fruttato armonico, con caratteristiche di amaro e pungente solo in caso di raccolta precoce; colore giallo chiaro.

Varietà di Olive: Cultivar Leccino 100%. Profumo: delicato ed elegante con sentori di olive fresche appena raccolte. Fruttato di oliva leggero. Sapore: ampio ed armonico ricco di note dolci e lieve intensità di amaro e piccante in giusto equilibrio.

L‘olio extravergine d’oliva marchigiano un eccellenza italiana, un prodotto genuino che saprà esaltare e arricchire i tuoi piatti.

Formato

Bottiglia da 500 ml

Tempo di preparazione

Profilo organolettico

Colore: giallo
Odore: delicato ed elegante con sentori di olive fresche appena raccolte. Fruttato di oliva leggero.
Sapore: ampio ed armonico ricco di note dolci e lieve intensità di amaro e piccante in giusto equilibrio.

Abbinamenti consigliati

È un vino da meditazione, ma se proprio lo intendiamo abbinare, il matrimonio ideale è con la pasticceria secca e il cioccolato; si abbina bene anche a formaggi molto stagionati, ottima la degustazione con un sigaro

Ricette

Ciambelline al vino cotto
Ingredienti: 200 g olio extravergine di oliva, 200 g zucchero , 250 ml vino cotto stravecchio, 1 kg farina 00, 5 g lievito in polvere
Mescolate bene lo zucchero con l’olio, aggiungete il vino cotto e piano piano la farina, fino a quando la pasta si possa maneggiare per formare delle ciambelline. Aggiungete il lievito alla fine e amalgamate bene. Appoggiate le ciambelline su di un piatto, dove avrete versato dello zucchero. Al momento di metterle sul piatto da forno capovolgete le ciambelline in modo che lo zucchero rimanga sopra. Se possibile usate un forno a legna in modo che lo zucchero caramelli. Le ciambelline saranno cotte quando avranno assunto un colore ambra scuro.

Crema pasticcera al vino cotto
Ingredienti: 4 tuorli d’uovo, 50 g zucchero, 1 kg farina 00, 500 ml vino cotto stravecchio, 10 amaretti
Mescolate bene i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina e lentamente il vino cotto. Fate cuocere la crema a fuoco basso girando continuamente con una palettina di legno fino a cottura. Bagnate gli amaretti nel vino cotto e mettetene 8 in una ciotolina, versateci sopra la crema ancora calda e decorate con gli altri due amaretti sbriciolati.

Regione

Occhio di Gallo

Sono passati alcuni anni da quando ho scoperto per la prima volta un sapore nuovo, unico! Mi trovavo tra i banchi di un evento di degustazione di vini ad Asti e tra i tanti produttori, molti già li conoscevo, intravidi una bottiglia molto particolare e un'etichetta, mai vista prima, che lo era altrettanto. Era raffigurato in primo piano a colori sgargianti il profilo di un gallo! Subito mi avvicinai per capire di cosa si trattasse. Il sorriso e la simpatia di Emanuela, la produttrice, mi convinsero ad assaggiare quella che per me fu una nuova ed inaspettata esperienza sensoriale. Non era un vino passito, nemmeno un vino fortificato, ma un tipico prodotto della tradizione marchigiana, il "Vino Cotto Stravecchio Marca Occhio di Gallo" di Loro Piceno. Colsi così l'invito di Emanuela ad andarli a trovare nel loro piccolo paese sulle colline dell'entroterra marchigiano, una regione che frequentiamo spesso in estate e che amo molto per la bellezza del suo mare e per la morfologia del suo territorio, fatto di colline dolci e sinuose, coltivate principalmente a girasoli, viti e ulivi, a cornice delle strade che si alternano tra i sali e scendi tra un paesino e l'altro, tutti abitati da gente genuina, cordiale ed ospitale. Nel mese di agosto raggiungo Loro Piceno, un grazioso borgo tra le province di Macerata e Ascoli Piceno ad un'altitudine di circa 400 metri. Alcuni casi portano ancora evidenti segni del terremoto che ha colpito qualche anno fa questi territori, ma la cordialità dei suoi abitanti è rimasta intatta. La mia visita inizia nella vigna della famiglia Tiberi, poco più di due ettari, dove si coltivano in modo naturale e sostenibile i cinque vitigni che costituiscono la base di questo prodotto straordinario: Verdicchio, Malvasia, Montepulciano, Trebbiano e Sangiovese. Dunque si tratta di vitigni a bacca bianca e rossa sapientemente assemblati. La vendemmia rigorosamente a mano dei grappoli migliori e la produzione in cantina impegnano tutta la famiglia che, nonostante la fatica, si dedica al proprio lavoro sempre con tanto entusiasmo e con il sorriso! Per un risultato sempre eccellente, anno dopo anno. Dopo la vendemmia ci spostiamo in cantina, dove i grappoli giungono in piccole cassette e passano alla pigiatura e dove solo la forza delle braccia aziona il pesante torchio tradizionale. Da qui si ricava un mosto ricco e profumato che viene fatto "sobbollire" molto lentamente in un grosso calderone con il fuoco di sola legna di quercia che, come mi ha spiegato Emanuela, è un tipo di legna che produce poca fiamma, ideale in questa fase della produzione. Questo procedimento aiuta a concentrare il mosto, riducendo fino ad un terzo il suo volume e permette di caramellare gli zuccheri dell'uva. Solo dopo molte ore e molta pazienza nel rigirarlo di tanto in tanto, viene fatto raffreddare e il giorno successivo viene trasferito in piccoli caratelli di legno di rovere, dove lentamente inizierà a fermentare in modo spontaneo per molto tempo, anche un anno! Terminata la sua fermentazione riposerà ancora molti anni prima di essere imbottigliato. Quel giorno ebbi il privilegio di assaggiare l'annata più vecchia, il vino cotto dei nonni, prelevato direttamente dalla piccola botte, annata 1964! Perché "occhio di gallo"? Perché gli anziani che producevano questo nettare dicevano che per essere buono il Vino Cotto, doveva avere il colore dell'occhio del gallo! È un vino tipico conosciuto fin dai tempi degli antichi romani, quando non mancava nei banchetti dei patrizi e degli imperatori, citato anche da Plinio il Vecchio. Successivamente fu apprezzato da papi, re e principi. Oggi viene gustato nelle feste familiari, nelle occasioni più importanti e nei banchetti per accompagnare i dolci tradizionali, ma anche utilizzato in cucina per insaporire le carni o per preparare il sugo dei "vincisgrassi", piatto tipico marchigiano. Un vino molto particolare e amato dai marchigiani (e non solo) tanto che ogni anno ad agosto tutto il paese di Loro Piceno organizza una sagra in suo onore che dura diversi giorni, durante i quali si beve e si fa festa fino a notte fonda! Si abbina egregiamente alla pasticceria fresca a base di creme oa quella secca. Bevuto caldo è anche un ottimo e corroborante rimedio per dare sollievo in caso di tosse. Il matrimonio perfetto è sicuramente quello con il cioccolato fondente extra e, per chi ha gusti ancor più particolari, con un buon sigaro invecchiato. Questo lo rende sicuramente uno dei migliori vini da meditazione che io abbia mai assaggiato!

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