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“Chianti Montespertoli” D.O.C.G.
“Chianti Montespertoli” D.O.C.G.

“Chianti Montespertoli” D.O.C.G.

da Podere dell'Anselmo

14,0028,00

Vino rosso Chianti Montespertoli D.O.C.G.

Annate disponibili:
2018 e 2016 in bottiglia bordolese da 75 cl
2014 in bottiglia magnum da 150 cl

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“Chianti Montespertoli” D.O.C.G.

Assaggiato da

Simona

L’Esploratrice

Vino rosso ottenuto esclusivamente da uve Sangiovese raccolte a mano a perfetta maturazione e coltivate sulle colline toscane a 7 km da Montespertoli e a 10 km da San Casciano in Val di Pesa, nella “Vigna della Querce”, la più vecchia tutt’ora in produzione e in parte dei vigneti di “Ingannamatti”.
Suolo: terreno di conglomerati e ghiaie calcarei
Altimetria ed esposizione: media collina versante est e sud-est
Allevamento: cordone speronato
Vitigni: 100% Sangiovese
I vitigni usati provengono dal patrimonio clonale autoctono aziendale e da nuove selezioni clonali di Sangiovese.
Vinificazione: in rosso tradizionale in botti di acciaio inox, macerazione di circa 15 giorni con temperatura controllata
Invecchiamento: 16 mesi in vasca di acciaio inox e 2 mesi in vetro
Gradazione alcolica: 14% vol

Tempo di preparazione

Profilo organolettico

Colore: rosso rubino intenso
Profumo: fruttato di frutta rossa matura come ciliegia e prugna, accompagnato a sentori floreali come giaggiolo
Sapore: rotondo, piacevole, equilibrato con retrogusto caldo e dolce

Abbinamenti consigliati

Carni rosse in umido, salumi, zuppe di legumi e formaggi di media stagionatura

Certificazioni

Riconoscimenti

I Vini d’Italia Espresso 2012: 15/20,
I Vini di Veronelli 2015: 92/100,
Luca Maroni 2013: 90/99,
DWWA: bronze,
Vini d'Italia Gambero rosso 2017: 2 bicchieri,
I vini di Veronelli 2017: 89/100

Regione

Podere dell'Anselmo

La storia si ripete! Si potrebbe iniziare così a raccontare il Podere dell'Anselmo in onore di Fabrizio che perpetua con passione l'arte di fare il vino. La famiglia Forconi ha infatti un'antica vocazione per la viticoltura che risale forse agli inizi dell'Ottocento, come mezzadri della famiglia Antinori. Fabrizio non solo è fieri di portare avanti la tradizione ma addirittura si potrebbe dire che la passione è tale che ne scandisce i ritmi personali, quando può parlare dei vini, farli degustare o raccontare dei suoi metodi di coltivazione "senza la chimica" per preservare la complessità microbiologica o combattendo i parassiti con la "confusione sessuale", non si risparmia, anzi è sempre felice di poter ospitare i visitatori e trasmettere i valori che troveranno nel calice.

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