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Il Peposo dell’Impruneta in vasetto solo su Foodaloo

Vuoi assaggiare la genuinità della cucina tradizionale Toscana, ma non hai tempo di cucinare un piatto tipico oppure di andare al ristorante? Noi di Foodaloo abbiamo la soluzione per te, con il Peposo in vasetto di Magie di Sapori, già pronto, solo da scaldare e gustare!

Il Peposo è una delle ricette più famose di Firenze, ma quali sono le sue origini?

La Storia

Questo piatto è uno spezzatino condito con molto pepe e vino rosso e proviene dall’Impruneta, un comune italiano della città metropolitana di Firenze. Questa città è celebre soprattutto per la sua industria di terracotta, il rinomato “cotto dell’Impruneta”. Nasce come zona di influenza etrusca, ma con il passare del tempo, la sua posizione favorevole, la vicinanza con Firenze e la sua ricchezza del suolo hanno fatto sì che diventasse un agglomerato romano.

Ma torniamo al Peposo!

Le parti usate per creare questa prelibatezza erano il muscolo e lo zampetto, che facendoli cuocere molto lentamente diventavano più teneri fino a farli diventare morbidissimi e saporiti. Come veniva insaporito? Facile, con l’aggiunta di sale, vino, rosmarino, e moltissimo pepe, ingrediente protagonista della ricetta dal quale prende il nome appunto.

Colui che ha reso famoso il Peposo però è un illustre personaggio storico fiorentino, cioè Filippo Brunelleschi.

Si racconta infatti che nel 1425 mentre il grande maestro Brunelleschi stava sviluppando il progetto e seguiva la costruzione della cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, cominciò anche ad occuparsi della gestione degli operai che lavoravano alla realizzazione della struttura, e ai tempi che essi impiegavano nel lavoro. Infatti secondo l’architetto, gli operai addetti alla costruzione perdevano troppo tempo durante la pausa pranzo, perché dovevano scendere dalla struttura e recarsi alla taverna più vicina per poi risalire sull’impalcatura, un’operazione che faceva spendere a loro molto tempo, che avrebbero potuto invece impiegare nella realizzazione della cupola.

Allora Brunelleschi, decise di inspirarsi ai lavoratori degli operai delle fornaci dell’Impruneta che avevano velocizzato i loro tempi nella salita e discesa dell’impalcature del Duomo. Infatti il Peposo deriva proprio da questo mondo. Gli operai del Duomo avviavano il fuoco direttamente nelle fornaci sull’impalcature, aspettavano che i mattoni fossero cotti e che il fuoco si esaurisse, poi lo spezzatino veniva inserito in tegami rigorosamente di coccio e tenuto vicino al fuoco della fornace, per realizzare una cottura lenta che rendeva la carne chianina molto tenera.

Filippo Brunelleschi fece dunque costruire delle mense direttamente sopra le strutture dove gli operai lavorano, di modo che non avrebbero più dovuto scendere e risalire, perdendo così molto meno tempo.

Il maestro infatti faceva salire sui ponteggi sia il vino, sia il famoso Peposo, incrementandone così la fama e la propagazione di questa ricetta.

La Ricetta

Essendo un piatto che si tramanda di generazione in generazione le versioni di questa prelibatezza sono varie, però noi di Foodaloo cercheremo di spiegarvi al meglio come si prepara questo piatto tipico e gustosissimo della tradizione toscana.

INGREDIENTI

  • 600 gr di muscolo di chianina (per il sugo di chianina, leggi qui)
  • 500 ml di vino rosso Chianti;
  • Un cucchiaio da cucina di grani di pepe nero;
  • Pane toscano a fette;
  • Salvia e Rosmarino q.b.
  • Aglio q.b.
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale

PREPARAZIONE

La ricetta è piuttosto semplice da seguire, l’unica cosa realmente fondamentale è la cottura, bisogna prestare molta attenzione a questo processo, in quanto deve essere realizzata all’interno di una pentola di coccio e deve assolutamente essere molto lenta.

All’interno della pentola aggiungi il muscolo di chianina tagliato a cubetti non troppo piccoli, includi poi gli spicchi d’aglio rigorosamente non pelati, il sale, la salvia il rosmarino e il pepe. Poi aggiungi il vino rosso Chianti, fino a coprire completamente la carne, cuoci a fuoco moderato fino a che la carne di chianina non sarà molto tenera.

Infine puoi decorare il tuo piatto aggiungendo due fette di pane tostato, all’interno dello spezzatino, e a questo punto il tuo Peposo è pronto per essere assaporato!

Se non hai tempo per realizzare questo piatto tradizionale toscano, ci pensiamo noi di Foodaloo, infatti nel nostro shop puoi trovare il Peposo in vasetto di Magie di Sapori. Questa pietanza è pronta da riscaldare e gustare, è stata realizzata in collaborazione con lo Chef Bagoga, ed è genuina e tradizionale. La carne di chianina di cui è composto è molto saporita, morbida, intensamente profumata e con pepe in chicchi in abbondanza.

Suddetto Peposo è stato realizzato in collaborazione con lo Chef Pierino Fagnani detto Bagoga. Questo personaggio è molto famoso nel senese, infatti egli prima di Chef è stato fantino nel palio di Siena. Piero Bagoga proviene da Montalcino, si è trasferito a Siena per partecipare al palio, e in seguito si è dedicato alla sua vera passione, cioè la cucina aprendo un ristorante dal nome “Grotta di Santa Caterina”. L’amore che mette in questa arte ha reso il suo ristorante uno dei più famosi della città, sicuramente il più apprezzato. Bagoga oltre che Chef di alto livello è letteralmente un punto di riferimento per coloro che ricercano gli antichi sapori della Toscana, e soprattutto della zona Siena-Firenze. I prodotti che utilizza sono di prima qualità, sceglie di persona gli ingredienti, e le sue ricette sono riviste ma non sconvolte, per non perdere mai di vista la genuinità della tradizione che tanto viene apprezzata dai suoi clienti.

Lo stesso gusto, gli stessi odori e la stessa passione che lo Chef Bagoga mette in cucina, possiamo ritrovarli nel vasetto di Peposo di Magie di Sapori che ti proponiamo nel nostro shop. Messo sul fuoco, e riscaldato c’è solo da aspettare il tempo necessario per assaggiare e gustare un piatto eccezionale, realizzato con ingredienti scelti e con tutto l’amore di uno dei maestri dell’arte culinaria toscana (per altre prelibatezze toscane dai un’occhiata qui)

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