Il sale, curiosità e caratteristiche
Il sale, più precisamente il sale da cucina, è un condimento molto famoso che rientra nella cultura culinaria mondiale, ed è composto quasi esclusivamente di cloruro di sodio.
Di norma, il sale si trova in stato solido, incolore e praticamente inodore, ma da un sapore molto pungente e importante. Nella penisola italiana, viene venduto come:
• Sale Grosso;
• Sale Fino;
• Sale Marino;
• Salgemma.
Di base, il sale deriva dal processo di evaporazione solare dell’acqua marina, formata da cloruri, calcio, magnesio, solfati di sodio, potassio etc.
Il sale, una storia antichissima.
Ormai 10 000 anni fa gli uomini prestorici sono diventati sedentari, quindi hanno smesso di cibarsi solo di frutti e hanno cominciato a coltivare e a allevare gli animali per poi appunto nutrirsi. Una volta fermato l’uomo si è trovato di fronte ad un grande dilemma, cioè quello di conservare le carni in maniera efficace, ed ecco che qui entra in gioco il sale.
Infatti, molto probabilmente i popoli che si erano insediati in zone marittime, furono i primi a scoprire che il sale lasciato dal mare poteva essere utilizzato in maniera funzionale nella conservazione sia delle pelli che delle carni, e oltre a questo, rendeva anche la consumazione di queste pietanze più gradevole e saporita.
Questa scoperta venne rapidamente diffusa fra le diverse popolazioni del globo, tanto che ben presto, tutti riuscirono a conservare le carni degli animali cacciati utilizzando il sale, anche chi viveva in luoghi lontanissimi dal mare.
Chi non possedeva questo prezioso ingrediente, doveva andare a comprarlo da chi poteva estrarlo da giacimenti, scambiando carne, pelle, grano oppure anche schiavi in cambio del sale. Così facendo si è dato avvio al commercio del sale, fino alla nascita di veri e propri conflitti causati dall’aumento del prezzo di quest’ultimo.
Persino nella Bibbia, si parla del sale, nell’Antico e Nuovo Testamento più precisamente, simbolo dell’unione tra l’uomo e Dio. Questa idea trova conferma anche negli antichi riti di battesimo, in cui, all’entrante nella comunità cattolica viene fatto assaggiare il sale. Questo ingrediente si può ritrovare anche come simbolo di amicizia in molte altre culture religiose.
Il sale divenne così importante da arrivare a costituire il compenso in cambio del lavoro, proprio per questo ancora oggi si parla di salario.
I regnanti che governavano una zona da cui si poteva estrarre sale erano ritenuti estremamente fortunati e ricchi. Anche il papato aveva la sua zona di estrazione del sale, alle saline di Ostia e Cervia. Ovviamente, una volta diventato un bene così essenziale, il sale, venne coinvolto nel sistema delle imposte, che andavano a pesare sulle classi più abbiette. Infatti, proprio per questo motivo, insorsero numerosi movimenti di protesta sul prezzo del sale, oppure che chiedevano proprio l’abolizione delle tasse sul sale, come in India e in Canada.
L’imposta sul sale venne abolita soltanto nel 1825, ma solo per quello adibito a fini industriali. Infatti, questo sale venne unito con una sostanza velenosa per far si che questa tipologia a basso prezzo non fosse utilizzata a fini alimentari.
Il sale nell’industria
A cosa serve il sale industriale? Ci sono diversi utilizzi di questo ingrediente come:
• Per la realizzazione della soda;
• Per disinfettare le acque;
• Per la produzione di solventi;
• Per rendere più dolci le acque dure;
• Per la creazione di coloranti.
Ci sono tantissime sostanze industriali che si sviluppano tramite l’utilizzo di sale, ma molto spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Un po’ di numeri
A livello internazionale viene prodotto circa 290 milioni di tonnellate di sale l’anno. I principali protagonisti di questa produzione sono:
1. Cina, con 63 milioni di tonnellate l’anno;
2. Stati Uniti, con 44 milioni di tonnellate l’anno;
3. India con 26 milioni di tonnellate l’anno.
Noi, in Italia, produciamo circa 30 milioni di tonnellate l’anno di sale.
La maggior parte dell’estrazione mondiale di sale deriva da sedimenti superficiali o sotterranei, ma comunque, la fonte principale è sempre il mare. Infatti, moltissime parti di acqua marina sono state sommerse dalla terra dei contenimenti, quindi si trovano sotto le terre emerse.
Dai giacimenti sotterranei si estrapola il sale attraverso miniere oppure tramite iniezione di acqua che va a diluire una parte di sale andando a produrre una soluzione salina concentrata chiamata, salamoia, che poi viene pompata in superficie. In seguito, la salamoia viene lavorata e trattata fino ad ottenere il sale.
Un alto metodo per ottenere il sale si attua tramite l’evaporazione solare, cioè l’acqua del mare viene inserita in vasche, di poca profondità, chiamate saline. Attraverso il calore del sole l’acqua evapora e il sale rimane depositato sul fondo.
In Italia questa tecnica viene sfrutta in Sardegna, in Puglia e in Sicilia, ma anche tramite miniere sotterranee sempre in Sicilia, e tramite salamoia sotterranea in Toscana.
Sale e alimentazione
Nel regime alimentare di tutti gli esseri umani sono è necessario inserire all’incirca 2 grammi al giorno, che rappresentano più o meno 700 grammi all’anno, di norma impiegato per cuocere o condire pietanze e dare al cibo più sapore e gusto.
Non solo gli esseri umani, ma anche il regno animale ha bisogno di ingerire sale. Infatti, all’incirca 30 milioni di sale all’anno sono utilizzati nell’alimentazione del bestiame e circa 20, vengono impiegati nell’industria agroalimentare, per la creazione di: carni e pesci conservati, dadi per brodo, salumi (sei appassionato di salumi? Scopri la storia del salame, le sue origini, abbinamenti e produzione, leggi qua), formaggi e molto altro.
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